Cerca

QC, Quality Control

redazione
16 minuti fa
Tempo di lettura: 2 min

La funzione di "controllo qualità" (QC) audio, focalizzata su aspetti tecnici, è già svolta di routine in Italia per i prodotti di edizione in tutti gli stabilimenti di medie e grandi dimensioni, sebbene migliorabile sotto vari aspetti.

Quella per i film di produzione, cinematografici o televisivi che siano, è invece normalmente demandata ad una proiezione di controllo con la produzione, in cui si affronta anche la qualità artistica, ed in seguito al reparto tecnico dell'eventuale broadcaster, nel caso del prodotto televisivo, o allo stabilimento che realizza i DCP, nel caso cinematografico. Naturalmente l'ultima parola è quella del pubblico.

Ultimamente però questa funzione è divenuta più importante, per una serie di motivi tra i quali la frequente critica alla comprensibilità del dialogo da parte del pubblico. Le produzioni più attente stanno quindi dotandosi di un esperto di alta competenza, in grado di intercettare per tempo le possibili cause di contestazione da parte del cliente e dello spettatore.

Chi si occupa di QC ad alti livelli deve avere naturalmente una lunga esperienza nel workflow del sonoro, preferibilmente in più ambiti, capacità e conoscenze tecniche serie per poter leggere e interpretare le analisi sempre più potenti che i software possono effettuare e la capacità di indicare soluzioni rapide ed efficaci che non inficino gli aspetti artistici dell'opera, senza dimenticare la verifica dei materiali di consegna, in primis la colonna internazionale.

A questo proposito è forse interessante rimarcare lo sviluppo di una guida all'ascolto critico sviluppata con il Gruppo Tematico per la Cinematografia Sonora, pubblicato in "Dialoghi, Musica, Effetti: il Suono nell'Audiovisivo", utile per giurie di premi dedicati al sonoro.

A proposito di QC di prodotti audiovisivi d'edizione può forse risultare interessante leggere la seguente tesi di Gabriele Gentile per il Master in Ingegneria del Suono di Tor Vergata, 2024: